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Mis. 16.2.01_2022

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Iniziativa realizzata nell’ambito del Programma regionale di sviluppo rurale 2014 - 2020

Titolo: “Contabilizzazione delle emissioni nette delle colture orticole/frutticole
per elaborare proposte di metodologie per la generazione di crediti di carbonio”

Domanda AGREA n.5404598


FOCUS AREA 3A Operazione 16.2.01


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Costo Complessivo del Progetto: € 297.215,28
Contributo concesso: € 208.050,68
Domanda: n. 5404598
Durata: Il progetto ha la durata di 18 mesi. Data inizio attività: 01/10/2022 - Data fine attività: 31/03/2024

Il progetto è stato approvato dalla Regione Emilia-Romagna con Determinazione n. 14925 del 01/08/2022.

SINTESI DEL PROGETTO

Conserve Italia, gruppo cooperativo con sede a San Lazzaro di Savena (Bo), leader in Italia nel settore della trasformazione alimentare, trasforma ogni anno circa 600.000 tonnellate di materie prime, rappresentate da frutta, pomodoro e vegetali coltivati su 20.000 ettari di coltivazioni specializzate, che vengono trasformate in 11 stabilimenti, di cui 8 in Italia, 2 in Francia e 1 in Spagna. Negli stabilimenti Conserve Italia, dislocati al nord, centro e sud Italia, vengono annualmente lavorate circa 350.000 tonnellate di pomodoro. Il prodotto arriva da oltre 5.000 ettari coltivati dai soci agricoltori. La coltivazione del mais dolce, sempre prodotto esclusivamente dagli agricoltori soci, è dell’ordine di quasi 3.000 ettari di mais dolce all’anno e si concentra per quasi il 60% in Emilia-Romagna e quasi il 40% in Lombardia. La frutta destinata alla trasformazione industriale infine è pari a circa 3.500 ettari di coltivazioni specializzate situati prevalentemente in Emilia-Romagna.

La Cooperativa, quindi, è una realtà complessa che gestisce completamente la filiera, ovvero tutto il ciclo del prodotto, dalla campagna fino al consumatore finale. Grazie a questo controllo puntuale di tutte le fasi del ciclo colturale, è possibile per il presente progetto, valutare le performance della parte agricola della filiera, per consentirne la migliore integrazione nell’ottica di inquadrare il reale impatto dell’attività agricola.
L’interesse del Gruppo Conserve Italia è attivato dalle nuove tendenze, manifestate dal consumatore europeo, in particolare riferite ad un’attenzione crescente rispetto alla salubrità del prodotto ed alla tutela dell’ambiente nella fase di produzione degli alimenti, attribuendo a queste caratteristiche un peso, spesso determinante, nella formazione di un giudizio di convenienza del rapporto qualità/prezzo. In pratica, larghe fasce di consumatori sono disponibili ad accettare un aumento dei costi del prodotto a fronte della garanzia che questo sia stato ottenuto nel massimo rispetto dell’ambiente.

Lo sviluppo di un sistema di produzione agricola sostenibile richiede la definizione di ciò che la società si aspetta da un sistema agricolo per soddisfare i bisogni alimentari. L'aumento in intensità delle coltivazioni agricole per la produzione alimentare sta modificando l’ambiente e contribuisce alle variazioni climatiche in atto, oltre a rappresentare un settore esso stesso vulnerabile ai cambiamenti climatici.

D’altro canto, è necessario tenere conto del ruolo chiave del settore agricolo per il raggiungimento di un'economia climaticamente neutra, insieme ai benefici sulla biodiversità.

In questo contesto è evidente la necessità di una legislazione coerente a livello europeo, che valorizzi pienamente la capacità del comparto agricolo quale carbon sink, "pozzo di assorbimento di carbonio", in grado di compensare parte delle emissioni di CO2 imputabili alla produzione agricola attraverso il carbonio assorbito tramite la fotosintesi e immobilizzato nel suolo, nella biomassa forestale viva e nei prodotti durevoli.

La difesa della competitività delle produzioni italiane (e comunitarie) rispetto al mercato globale, può realizzarsi caratterizzando il prodotto con una incidenza ambientale ben controllata e limitata al minimo.

Ciò si deve realizzare non venendo meno alle esigenze industriali di standardizzare le caratteristiche merceologiche del prodotto ed a quelle del consumatore di aumentare la qualità intrinseca, in ordine all’aspetto nutrizionale e organolettico.

Il presente progetto mira a sviluppare un’iniziativa pilota nel settore dei vegetali coltivati sul territorio regionale, con focus specifico sul mais, coltura strategica per le proprie potenzialità di assorbimento di CO2, sul pomodoro e su alberi da frutto.

L’ottimizzazione degli input di natura antropica e l’adozione di buone pratiche di gestione degli impianti e dell’uso delle risorse ha le potenzialità di neutralizzare il bilancio delle emissioni di gas serra, e di rendere queste colture effettivamente “sostenibili” dal punto di vista del loro impatto ecologico. Il sequestro di carbonio nel suolo da parte del settore agricolo attraverso pratiche colturali specifiche potrà inoltre permettere l’incremento del benessere della collettività per la minor pressione climatica e l’incremento della biodiversità.


OBIETTIVI GENERALI

1 - valutare la sostenibilità delle attività agricole, definendo la combinazione ottimale di produzioni agricole per garantire il fabbisogno nutrizionale della popolazione con il minimo impatto ambientale, alimentando lo sviluppo delle politiche agricole e climatiche dell'UE in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo di neutralità climatica entro il 2050;

2 - fornire migliori conoscenze e gestione dei dati agli attori del settore agricolo, per la standardizzazione delle metodologie, la rendicontazione e la verifica relativamente al sequestro del Carbonio;

3 - identificare pratiche che portino all’incremento del sequestro del carbonio e alla diminuzione delle emissioni di gas serra dalle attività agricole.

OBIETTIVI SPECIFICI

1 - definire una metodologia di monitoraggio, comunicazione e verifica dell’assorbimento di carbonio delle colture analizzate e fornire uno strumento che consenta di generare crediti di carbonio;

2 - effettuare il calcolo di un indicatore che consideri i diversi aspetti dell’impronta della fase agricola quantificando le emissioni di gas serra valutate lungo il ciclo di vita e gli assorbimenti di carbonio delle colture quantificando le emissioni nette a livello di prodotto e definendo il "Carbon Footprint Saving”;

3 - comunicare i risultati, all’interno delle EPD (Environmental Product Declaration) relative a prodotti specifici.

 

RISULTATI ATTESI

Il presente progetto mira a sviluppare un’iniziativa pilota nel settore dei vegetali coltivati sul territorio regionale ed italiano, con focus specifico sul mais, coltura strategica per le proprie potenzialità di assorbimento di CO2, ma anche sul pomodoro e su alberi da frutto, come il pero, considerando le grandi potenzialità dei frutteti in generale come sink per l’assorbimento della CO2 atmosferica. L’ottimizzazione degli input di natura antropica e l’adozione di buone pratiche di gestione degli impianti e dell’uso delle risorse ha infatti le potenzialità di neutralizzare il bilancio delle emissioni di gas serra, allo scopo di rendere queste colture effettivamente “sostenibili” dal punto di vista dell’impatto ecologico. Il sequestro di carbonio nel suolo da parte del settore agricolo attraverso pratiche colturali specifiche potrà inoltre permettere l’incremento del benessere della collettività per la minor pressione climatica e l’incremento della biodiversità.
In questo contesto internazionale e comunitario, in assenza di una metodologia comune di monitoraggio, il progetto si propone di fornire migliori conoscenze e gestione dei dati agli attori del settore agricolo, portando avanti la standardizzazione delle metodologie, la rendicontazione e la verifica per fornire un quadro chiaro e affidabile per identificare pratiche che portino alla contabilizzazione del sequestro del carbonio dalle attività agricole
Il progetto, dopo aver analizzato il contesto locale e le pratiche colturali, si prefigge di definire una metodologia standard di calcolo dell’assorbimento di carbonio delle colture analizzate e di fornire uno strumento che consenta di generare crediti di carbonio.
Una volta definita la metodologia e quantificato il potenziale di assorbimento delle colture oggetto dello studio tramite misure dirette in campo e modellizzazione, sarà effettuato il calcolo di un indicatore unico di sostenibilità che consideri i diversi aspetti dell’impronta della fase agricola quantificando, oltre alle emissioni di gas serra, i consumi idrici, il fabbisogno energetico e di suolo, anche gli assorbimenti di carbonio delle colture. Il calcolo sarà effettuato anche a livello di prodotto, con un approccio che consideri tutto il ciclo di vita attraverso la metodologia LCA (Life Cycle Assessment).
Infine, dopo aver contabilizzato le emissioni “nette” delle colture e dei prodotti identificati, valuterà la sostenibilità delle attività agricole, definendo la combinazione ottimale di produzioni agricole per garantire il fabbisogno nutrizionale della popolazione con il minimo impatto ambientale, alimentando lo sviluppo delle politiche agricole e climatiche dell'UE in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo di neutralità climatica entro il 2050.
I risultati del progetto saranno inseriti all’interno del Sistema EPD Process di Conserve Italia ed i risultati saranno comunicati, a livello di prodotto, all’interno delle EPD (Environmental Product Declaration) relative a prodotti specifici.

PARTECIPANTI ALL’INIZIATIVA

A Conserve Italia aderiscono, solo per quanto riguarda le produzioni di pomodoro e di altre orticole da industria nella Regione Emilia-Romagna, 26 Cooperative (circa un migliaio di agricoltori) su un totale di 48 soci che rappresentano il 77% della materia prima lavorata negli stabilimenti di Alseno (PC), Ravarino (MO), Pomposa (FE). Inoltre, Conserve Italia ha lunga esperienza di assistenza tecnica agli agricoltori ed è dotata di una struttura organizzativa adeguata alla trasmissione dell’informazione ai produttori ed alla corretta gestione del progetto nelle fasi di prove di campo così come nella fase di gestione della cooperazione.
Pietro Crudele esperto in sistemi di gestione ambientale, applicazione e conoscenza dei sistemi di certificazione EPD (Environmental Product Declaration) di processo e prodotto, ETS (Emission Trading System), LCA (Life Cycle Assessment). Ha collaborato all’implementazione e alla realizzazione di progetti finanziati nell’ambito della Misura 16.

L’Università di Genova partecipa attraverso CESISP, Centro interuniversitario per lo Sviluppo della Sostenibilità dei Prodotti, che coinvolge professori e ricercatori esperti di sostenibilità, economia circolare, ingegneria di processo, scienze economiche e politiche (https://cesisp.unige.it). CESISP nasce dalla volontà di creare un polo d’eccellenza per una ricerca innovativa su: Circular Economy, Simbiosi Industriale, Sostenibilità Prodotti. Le competenze che rendono CESISP una struttura qualificata per la gestione di progetti internazionali sulla sostenibilità dei prodotti sono legate ad un'ampia e completa conoscenza della metodologia Life Cycle Assessment e delle sue principali applicazioni nel settore pubblico e privato (CAM, GPP, Codice degli Appalti, LCC, EPD, Carbon Footprint, Water Footprint, Ecodesign, Economia Circolare, Simbiosi Industriale). CESISP ha sviluppato progetti, standards e Linee Guida nel campo della riduzione volontaria delle emissioni di GHG in accordo a norme e regolamenti quali ISO 14064, VCS (Voluntary Carbon Standard), GS (Gold Standard), sia per Enti Pubblici (Comuni, Province, CARTESIO - network delle Regioni italiane, …), per strutture private (Golder Associates Srl, Eco-Way Srl, Unioncamere, …) e per Enti di Certificazione (RINA Services SpA, DOE accreditato UNFCCC) e gestisce il Registro VER (Verified Emissions Reduction) eCO2care (eCO2 Carbon Accounting Registry) nel mercato volontario della CO2 (www.eco2care.org). La responsabile del team, la Professoressa Adriana Del Borghi ha un’esperienza ventennale in sostenibilità dei processi con esperienze significative.

Tetis Institute (TEchniques for The Impact on Sustainability), spin-off dell'Università di Genova, è finalizzato all’utilizzo commerciale dei risultati della ricerca sviluppata dall’Università di Genova nel campo della misura dell’impatto sulla sostenibilità, della progettazione ecocompatibile, dei costi e degli impatti del ciclo di vita, della misura dell’impronta di carbonio e della gestione delle emissioni di gas serra (http://www.tetisinstitute.it). Tetis focalizza la propria attività sulla valutazione degli impatti ambientali con un approccio che consideri tutto il ciclo di vita realizzando studi L orientati all’ecodesign o all’ottenimenti di etichettature ecologiche. Accanto alla tematica dell’Analisi del Ciclo di Vita, le attività principali riguardano il campo dei cambiamenti climatici e della riduzione delle emissioni dei gas serra, quale supporto alle imprese e alle amministrazioni pubbliche verso il conseguimento degli obiettivi di riduzione globale delle emissioni di gas serra (www.tetisinstitute.org). La responsabile del team, la Professoressa Michela Gallo ha un’esperienza ventennale in sostenibilità dei processi con esperienze significative.

Il gruppo di studio dell’Università di Milano (Cassandra Lab. - Centre for Advance Simulation Studies AND Researches on Agroecological modelling; http://www.cassandralab.com/) è all’avanguardia nello studio della modellistica e sviluppo di modelli per la simulazione di sistemi agroecologici e nella loro implementazione in applicazioni dedicate per effettuare i) valutazioni di scenari (climatici e gestionali), ii) monitoraggio dello stato delle colture e previsione delle rese, iii) supporto alla gestione (e.g. ottimizzazione degli interventi fitosanitari; concimazione azotata di precisione) a diversi livelli di scala, da locale a regionale.
Per questo progetto, conduce il team UNIMI il Professor Confalonieri che vanta esperienze in i) monitoraggio dei sistemi colturali su vaste aree e previsioni di resa, ii) sviluppo di modelli di simulazione e valutazione di scenari climatici e gestionali, iii) metodi statistici avanzati nell’ambito di ricerche agronomiche, iv) progettazione e sviluppo di strumenti, macchine e applicazioni utili per sperimentazioni agronomiche, v) analisi di processi biofisici riguardanti i sistemi colturali tramite sperimentazioni in pieno campo, serra e camera di crescita.

L’Istituto per la BioEconomia (CNR-IBE) appartiene al Consiglio Nazionale delle Ricerche e afferisce al Dipartimento di Scienze BioAgroAlimentari. L’Istituto ha numerose sedi in tutta Italia, fra cui la sede di Bologna che ospita laboratori attrezzati e possiede strumentazione scientifica di classe 1 per ricerche volte allo studio degli scambi di gas tra superfici coltivate, suolo e atmosfera e alla quantificazione dei bilanci energetici e radiativi. Il CNR-IBE è caratterizzato da una spiccata multidisciplinarità favorita dalla compresenza di ricercatori proveniente da diverse discipline (agronomi, fisici, biologi, biotecnologi).
I ricercatori hanno alle spalle numerose campagne di misurazione dei flussi di CO2 fra ecosistema e atmosfera condotte sia in ecosistemi forestali sia in ecosistemi agricoli e una esperienza pluriennale nell’analisi degli scambi di gas serra fra suolo e atmosfera. Grazie ai suoi studi, il CNR-IBE è da sempre interessato a valorizzare la multifunzionalità della agricoltura e il suo ruolo essenziale nel fornire servizi ecosistemici alla comunità.
Per questo progetto, conduce il team di CNR-IBE Bologna la Dottoressa Daniela Famulari, che ha esperienze internazionali sui processi di scambio di gas serra (GHG) e composti azotati tra atmosfera e superficie (suoli e vegetazione) in ambienti rurali, urbani e naturali, mirati alla verifica indipendente degli inventari di emissione.

Il C.I.C.A. Bologna è un consorzio di cooperative agricole, attivo da oltre 60 in Emilia-Romagna per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura, in particolare il C.I.C.A ha fornito supporto per la gestione di 10 progetti di filiera e 7 progetti afferenti alla Misura 124 nella programmazione 2007-2013 del PSR, per ulteriori 7 progetti di filiera per la programmazione 2014-2020. Ha partecipato in qualità di consulente, partner e capofila in diversi progetti afferenti la Misura 16.
Le professionalità identificate da C.I.C.A. Bologna evidenziano da competenze relative alla gestione della cooperazione possedute dalla Responsabile del team Maria Paone e dalla due collaboratrice, con specifico riferimento all’ambito agricolo ed agroindustriale (sono entrambe laureate in Agraria), che hanno ampia esperienza di gestione di progetti di Innovazione e Progetti integrati di filiera sia sulla programmazione PSR 2007-2013, che sull’attuale programmazione, su più Regioni italiane, ed a livello nazionale (Bandi Ministeriali).

DURATA

Il progetto ha la durata di 18 mesi.
Data inizio attività: 01/10/2022
Data fine attività: 31/03/2024

Il progetto è stato approvato dalla Regione Emilia-Romagna con Determinazione n. 14925 del 01/08/2022.